Tutti abbiamo sentito parlare della divisione in generazioni. Si dice che la Generazione X comprenda coloro nati tra il 1961 e il 1980, che i millennials (o Generazione Y) siano stati i primi ad interiorizzare i codici della comunicazione digitale e che gli zoomers (o Generazione Z) siano i primi nativi digitali e che imparino ad utilizzare vari dispositivi tecnologici fin da piccoli. Adesso però si parla anche di generazione Alpha, ovvero i figli dei millennials.
È evidente che la nostra società sia cambiata col passare degli anni e con le nuove generazioni. Ma cosa è successo alla moda delle calzature? Sono cambiati i nostri gusti anche per quanto riguarda la scelta delle scarpe sportive? O per meglio dire: in che modo i design dei brand si sono adattati alle varie generazioni?
Da JD Sports abbiamo voluto fare un tuffo nel passato per indagare l’evoluzione delle scarpe sportive. Abbiamo realizzato un paragone tra i design delle sneakers di 25, 30 o 40 anni fa e tra le recenti nuove versioni dei modelli OG. L’aspetto più interessante sarà vedere il cambiamento dell’estetica, dei materiali e della tecnologia impiegati seguendo la moda di ogni generazione.
Parleremo di sneakers classiche che hanno semplicemente rinnovato la loro silhouette originale, ma anche di modelli nuovi che hanno preso i design classici solo come ispirazione e come punto di partenza. Credi che le sneakers siano cambiate molto negli ultimi 30 anni? Trascina la barra sopra l’immagine per vedere questi cambiamenti con i tuoi occhi! ?
Nike Air Max 90 (1990) vs Nike Air Max 2090 (2020)
Il 2020 è stato il 30esimo aniversario delle Air Max 90. È stato infatti il momento perfetto per presentare le nuove Nike Air Max 2090 come omaggio al modello classico. Del tipo: “come sarebbero state le Air Max 90 se fossero uscite nel 2020?”. Il punto forte di queste sneakers è l’unione tra passato e futuro infatti conservano elementi del modello originale aggiungendo un tocco futuristico, leitmotiv nelle nuove silhouette della marca americana.
Se ci concentriamo sui dettagli notiamo che la tomaia delle 2090 è più semplice e lineare, con meno inserti ma con un effetto traslucido. L’unità Air nel tallone è più grande per aumentare il risultato dell’ammortizzazione e la nuova linguetta sul tallone rende queste sneakers più facili da indossare.
In conclusione possiamo dire che il design delle Air Max 90 della generazione Millennial è più robusto, solido e ricco di dettagli mentre la versione della generazione Alpha punta tutto su tecnologia, comfort e semplicità.
adidas Stan Smith (1978) vs adidas Supercourt (2019)
Nel 2019 adidas Originals ha lanciato la collezione Home of Classics cercando di riportare in auge i suoi modelli che hanno fatto la storia. In questa collezione troviamo le adidas Supercourt, una silhouette nuova che si ispira ad un grande evergreen, ovvero alle Stan Smith. Più di 40 anni separano questi due modelli e la domanda sorge spontanea: è cambiato anche il concetto di ciò che consideriamo “classico”?
Forse non in questo caso, tuttavia ci viene da pensare che le Supercourt vogliano essere sì un classico, ma con un tocco moderno. Dal design minimalista delle Stan Smith degli anni ’70 indossate dalla Generazione X, passiamo ad un design robusto con più inserti ed elementi decorativi. Nelle Supercourt della Generazione Alpha vediamo anche che l’intersuola si ingrandisce, diventando più spessa ed alta per proteggere la pianta del piede.
Ovviamente si conservano le 3 strisce laterali perforate che sono il punto focale di entrambe, sia delle Stan Smith che delle Supercourt.
Air Jordan 1 (1985) vs Air Jordan 31 (2016)
Adesso più che mai è il momento dei reboots di serie e film come Mulan e Spiderman. Ma sapevi che i precursori di questa tendenza sono proprio le sneakers? Nel 2016 infatti, Jordan lanciò una nuova versione, un remake delle famosissime Air Jordan 1, le più conosciute del brand.
Tra le AJ1 e le AJ31 ci sono ben 30 anni di differenza e si nota, eccome se si nota. Non a caso, le caratteristiche delle scarpe da basket dell’era dei millennials non sono le stesse che vediamo nel corso della Generazione Alpha.
Negli anni ’80 quasi tutte le scarpe da basket erano realizzate con la tomaia in pelle resistente. Il profilo alto era la norma e già in quegli anni venivano introdotte le prime tecnologie di ammortizzazione nell’intersuola come, ad esempio, la famosa unità Air. Al contrario, le Jordan del 2016 puntano sulla leggerezza e sulla trazione, grazie alla tomaia in tessuto e al sistema di allacciatura Flyweave.
Se vuoi saperne di più puoi leggere qui i dettagli di tutte le scarpe Jordan e scoprire come sono cambiate anno dopo anno.
Reebok Classic Leather (1983) vs Reebok Classic Leather Legacy (2020)
Anche le mitiche Reebok Classic Leather sono andate incontro ad una rivisitazione 37 anni dopo il primo lancio. Queste sneakers e le Aztrek sono servite da ispirazione per le nuove Classic Leather Legacy.
Le Reebok Classic presentano due versioni principali: le Leather, realizzate in pelle e le Nylon, realizzate, per l’appunto, con gli inserti in nylon. Forse è proprio per questo motivo che le Legacy presentano entrambi i materiali: grazie al mix di pelle e nylon nella tomaia, le sneakers risultano meno rigide, quindi sono più flessibili e leggere.
La silhouette è molto simile, anche se le Legacy sono più audaci ed aggressive, probabilmente per la suola dentata, presente anche nel modelo Classic Leather degli anni ’80. Un’altra differenza interessante sta nel fatto che le Legacy hanno il tallone più alto, che conferisce al modello un’estetica stile running.
Ciò che differenzia i modelli Reebok della generazione Millennial da quelli della generazione Alpha è l’intersuola. Come abbiamo visto in precedenza con l’esempio delle adidas Supercourt, le nuove generazioni sembrano preferire delle scarpe con un’intersuola più alta ed imponente, che faccia guadagnare qualche cm in altezza assicurando al tempo stesso un’ammortizzazione efficace e duratura.
Nike Air Max 95 (1995) vs Nike Air Max ZM950 (2020)
Le differenze tra le Nike Air Max 95 e le Air Max ZM950 riprendono un po’ quelle elencate per le AM90 e le AM2090. In questo modo, vengono riconfermate alcune tendenze attuali nella moda delle sneakers che sono in contrasto con quelle degli anni ’90.
Nella nuova versione delle AM95 la pelle viene messa da parte per fare spazio al tessuto e agli inserti in materiale sintetico. La tomaia risulta più semplice e questo si nota nelle ondulazioni che caratterizzano il modello. Anche qui notiamo l’effetto traslucido, una nota di stile per il quale Nike ha optato spesso negli ultimi anni.
Ancora una volta, l’occhio cade sull’intersuola. Se nelle AM95 dei Millennials trovavamo l’unità Air sulla punta e sul tallone, adesso nelle AM ZM950 della Generazione Alpha troviamo due diverse tecnologie di ammortizzazione: Zoom e Air, questa volta molto più alta rispetto alla versione originale.
Le scarpe Nike si sono evolute moltissimo nel corso degli anni e ti invitiamo a leggere tutta la cronologia dei modelli Nike per scoprirne i dettagli.
Puma Fast Rider (1980) vs Puma Future Rider (2019)
40 anni che sembrano passati in un attimo! PUMA ha voluto lanciare un upgrade del modello classico Fast Rider senza stravolgerlo per mantenere l’essenza originale. Le Future Rider quindi sono sì diverse, ma al tempo stesso conservano un’anima OG.
Nelle sneakers del 2019 possiamo notare una tomaia con diversi inserti e con dettagli extra che funzionano come elementi decorativi. La silhouette è meno arrotondata rispetto al modello del 1980: infatti quello del 2019 non è pensato per correre o per le competizioni sportive di altro tipo.
Rimangono invece i tacchetti della suola. In entrambe le versioni appaiono infatti delle parti della gomma che fuoriescono leggermente sulla punta e sul tallone. Come successo sia con le adidas Supercourt che con le Legacy di Reebok, l’innovazione sta nell’intersuola. Inutile dire che nelle Future Rider è più imponente che nelle Fast Rider: si nota a prima vista. Questo perchè l’obiettivo non è migliorare la performance sportiva, bensì donare un comfort maggiore e duraturo per le attività di tutti i giorni.
Ormai è chiaro che l’intersuola platform è la grande protagonista delle sneakers della generazione Alpha!
adidas ZX 500 (1984) vs adidas ZX 2K Boost (2020)
Concludiamo i paragoni tra i modelli classici e le loro nuove versioni con un altro esempio firmato adidas Originals. Le ZX 2K Boost non prendono ispirazione direttamente dalle ZX 500, eppure al tempo stesso seguono le linee della collezione ZX, lanciata per la prima volta nell’84.
Prendendo ispirazione dai primi modelli della linea, le adidas ZX 2K Boost si basano sui modelli da running ma semplificano il design della tomaia.
Nel nuovo modello del 2020 viene introdotta la tecnologia di ammortizzazione Boost mentre ciò che non è cambiato in 36 anni sono i dettagli sull’intersuola e la loro distribuzione. Viste di lato, le sneakers risultano molto simili. Un altro dettaglio in comune tra le ZX 500 e le ZX 2K Boost sta nel logo adidas Originals, posizionato di lato, vicino al tallone.
Lasciando da parte somiglianze e differenze, entrambi i modelli rappresentano perfettamente le tendenze della generazione Millennial e Alpha. Puoi scoprirne di più leggendo il nostro articolo sulla storia di adidas che ripercorre le tappe più importanti della marca tedesca.
Conclusioni: i principali trend in fatto di sneakers
Dopo aver letto vari esempi di differenti marche distribuiti in diversi anni, possiamo tratte le nostre conclusioni. Abbiamo notato alcune coincidenze nel modo in cui sono cambiate le scarpe sportive negli ultimi 40, 30 o 20 anni. Questi sono i punti salienti dell’evoluzione in fatto di trend:
? Meno è meglio (e viceversa): è interessante vedere come alcuni modelli ricchi di dettagli nella loro versione OG siano stati semplificati e alleggeriti ( Jordan XXXI, Nike Air Max 2090). Assistiamo però anche al caso contrario, in cui un modello basico è stato rifinito con più elementi decorativi e numerosi inserti ( adidas Supercourt, Puma Future Rider).
? Minore utilizzo della pelle sulla tomaia: un numero sempre maggiore di brand sta adottando una visione ecosostenibile nella produzione di scarpe sportive. A tal proposito facciamo riferimento alla riduzione dell’utilizzo della pelle come materiale predominante in favore di tessuti ed altri materiali sintetici ( Nike Air Max ZM950, adidas ZX 2K Boost).
? La tecnologia sempre più avanzata: è inutile dire che le attuali tecnologia non siano le stesse utilizzate negli anni ’80. La tendenza a sviluppare nuove tecnologie si nota in ogni marca che produce sneakers. Facciamo riferimento per esempio all’unità Nike Air sempre più alta e all’ammortizzazione Boost di adidas.
? Intersuola platforma e/o imponente: nella precedente lista non abbiamo assistito a nessun caso in cui l’intersuola sia stata ridotta, tutt’altro. Praticamente ogni modello opta per posare su un’intersuola platform, chunky o imponente. Questa tendenza fa sì che il design della scarpa risalti ancora di più assicurando al tempo stesso un maggiore comfort e guadagnando qualche cm in altezza. Sono un buon esempio le Reebok Classic Leather Legacy, le adidas Supercourt e le Puma Future Rider.
Tutti gli indizi sembrano suggerire che nei prossimi anni continueremo a vedere nuove versioni di modelli classici disegnati dai brand più famosi. Sarà interessante scoprire se verranno mantenute le stesse tendenze o se ne arriveranno di nuove. Secondo il nostro pronostico, le sneakers sostenibili prenderanno piede non solo sostituendo la pelle con altri materiali, bensì sviluppando anche metodi di produzione alternativi più ecologici ed incentrati sull’utilizzo di materiali riciclati.