“La vista della prima donna con indosso un due pezzi fu dirompente come l’esplosione della bomba atomica lanciata dagli USA sull’isola Bikini nell’arcipelago Marshall. Da qui la denominazione di bikini .”
Tom Waits
Siamo nel 1946 nella località di Bikini nelle Isole Marshall e gli americani stanno conducendo esperimenti nucleari. Nello stesso anno in Francia, il designer parigino Jaques Heim crea l’atome, il costume da bagno femminile più piccolo fino a quel momento. Poco dopo, Louis Réard ne crea uno ancora più ridotto e lo chiama le bikini.
Il 5 luglio 1946 l’ingegnere francese presenta la sua creazione alle Piscine Molitor indossata dalla modella Micheline Bernardini e crea “un’esplosione”, proprio come quella dei test nucleari americani che ha battezzato il capo.
Quest’anno vogliamo celebrare l’anniversario di questa rivoluzione con un timeline che ripercorre le tappe più importanti della storia del bikini. Continua a leggere se vuoi sapere perchè e come questo capo ha creato tanto scompiglio e stupore.
Inizio Novecento
Nei primi anni del ‘900 il bikini era una tunica con pantaloni aderenti. Man mano che passavano gli anni, i costumi da bagno lasciavano scoprire gambe e braccia, aggiungendo anche scollature sulla schiena e sul décolleté.
La progressiva riduzione dei costumi da bagno era dettata sicuramente dall’influenza di Hollywood e dalla rivoluzionaria Coco Chanel che aveva lanciato i pantaloncini sopra il ginocchio, ma era anche influenzata dalla seconda guerra mondiale poiché i tessuti erano razionati e preferentemente destinati a scopi bellici. Il “superfluo” veniva quindi eliminato.
Sì sulle modelle, no sulle donne
Come abbiamo già spiegato, il primo vero bikini viene presentato il 5 luglio del 1946 e indossato dalla modella Micheline Bernardini. I giornalisti e il pubblico accolgono la novità positivamente e con grande stupore tanto che molti uomini scrivono alla famosa indossatrice congratulandosi con lei e, addirittura, facendole proposte di matrimonio. Stiamo parlando di circa 50 mila lettere.
Se fantastico è l’aggettivo che si usa per descrivere il bikini sul corpo di una modella, scandaloso è quello che si usa per descriverlo indossato da una donna comune. Indecoroso, audace, peccaminoso. Il bikini viene bandito in Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, America e Australia.
Il cambiamento
Le cose iniziano a cambiare quando sul grande schermo le dive del cinema iniziano ad indossare il due pezzi. Brigitte Bardot, Marisa Alassio, Ursula Andress e Lucia Bosè, la Miss Italia del ’47. Nel frattempo Brian Hyland canta:
“She was afraid to come out of the locker
She was as nervous as she could be
She was afraid to come out of the locker
She was afraid that somebody would see
Two, three, four, tell the people what she wore!
It was an itsy bitsy teenie weenie yellow polka-dot bikini
That she wore for the first time today.
An itsy bitsy teenie weenie yellow polka-dot bikini
So in the locker she wanted to stay.
Two, three, four, stick around we’ll tell you more!”
Adesso l’ascesa del bikini è inarrestabile e diventa uno dei simboli della rivoluzione culturale degli anni ’60. Nel 1967 il Time scrive che il 65% delle ragazze indossa un due pezzi. Ecco la “bomba”, l’”esplosione”, a cui si riferiva Louis Réard molti anni prima.
Il bikini oggi
L’affermazione di questa tendenza è stata difficile e combattuta ma di certo oggi non ci sono più né limiti né restrizioni. Vediamo bikini di tutti i tipi, da quelli più succinti a quelli dalla vestibilità regular, da quelli basic a quelli pieni di dettagli. Interi o a due pezzi, i costumi da bagno sono disponibili in ogni forma e colore.
È difficile pensare che magari tra vent’anni le cose potrebbero essere totalmente diverse. Ma chi può dirlo? Siamo curiosi di vedere come si evolverà il design del bikini, ma intanto facciamo affidamento alla selezione di JD Sports per rimanere sempre aggiornati sui nuovi trend S/S 2020.
Scegli il bikini che esprime al meglio la tua personalità e goditi le tue vacanze sotto il sole.