Il 6 episodio della Season 6 powered by JD di Real Talk ha visto per protagonista Jack The Smoker, rapper e produttore milanese, capace di creare incastri assurdi e di “sputare” punchline pazzesche!
Abbiamo avuto l’opportunità di scambiare due chiacchiere con lui ed ecco come è andata!
Qual è la tua sneaker preferita?
“Le Air Force classiche bianche basse, mi piacciono le cose classiche. Però in realtà mi piacciono molto anche le All Star, le mettevo anche quando ero ragazzino. In realtà mi piacciono le cose basic, perchè il mio stile di vestiario è molto basic, rappresenta il mio modo di essere.”
Qual’è l’accessorio che non può mancare nel tuo outfit?
“Gli occhiali da sole, che quando sono in fase di performance mi fanno concentrare, riesco ad isolarmi dal mondo esterno. Sai è un esercizio anche mnemonico tirare fuori le barre. Mi danno sicurezza e mi danno la possibilità di non far vedere le mie emozioni mentre canto; ed una chain estetica, non un flex di una cosa che non esiste.”
Quale artista ti è piaciuto maggiormente, fino ad ora, in questa Season 6 powered by JD?
“Ti dico Papa V perchè mi piace il suo approccio mega grezzo. Anche se è uno stile molto diverso dal mio, mi piace quell’attitudine lì molto da piazza, non gridato. Mi è piaciuto molto il suo racconto, mi ha divertito, quindi direi assolutamente lui.”
Quale rapper che ancora non è si è ancora esibito a Real Talk, vorresti vedere in questa 6SE Powered by JD?
“Mi piacerebbe vedere Louis Dee, mio socio di Palermo. Uno che non ha l’hype che merita, ma potrebbe fare bene in un format come questo. Poi Ensi, non l’ha mai fatto, potrebbe essere interessante sentire uno sputa-barre come lui.”
Consigliaci un rapper italiano e uno estero, non tra i mainstream, che dobbiamo per forza ascoltare.
“Estero consiglio Willie the Kid è un rapper mega underground, però che incastra molto bene. In Italia consiglio RRari Dal Tacco, mi piace molto la sua attitudine, bello grezzo. A me piace la roba tendenzialmente grezza, non troppo arzigogolata e gli incastri che sono difficili da fare e si sentono sempre raramente.”
Cosa rappresenta RT per la tua carriera?
“Ci sono arrivato la prima volta che la mia carriera era già fatta di copiosi episodi di hype e dischi usciti. Innanzittutto è interessante il format, perchè quando vieni qua sputi barre (in America si fa molto) e a me piace parecchio, quindi il format mi è sempre piaciuto. Real Talk ha rappresentato per me l’ennesimo tentativo di dimostrazione di essere sempre sul pezzo, anche dopo i così tanti anni di carriera, resto sempre attuale. È stato divertente anche il fatto di avere fatto esordire Dani Five, che non esisteva sulla mappa ed è una cosa che succede raramente che uno esce dal nulla e fa così da 0 a 100. È stato uno dei rari episodi in Italia in cui si è creato un effetto sorpresa non dovuto ai social che ha spaccato così tanto.”
Cos’hai provato durante la tua prima puntata di Real Talk? Come ti sei trovato con Bosca e Kuma?
“Conoscevo già Kuma perchè era ad un mio concerto tanto tempo fa ed urlava sotto il palco così tanto che l’ho invitato a salire. Quindi sotto un certo punto di vista sono stato io a scoprirlo e trovarlo qui è stato veramente bello. Conoscevo già anche Bosca che ho visto per la prima volta nel video rap di Bassi e Zampa che si chiama Naz (dove c’era anche Fabri Fibra tra l’altro). Con lui ho condiviso un pezzo di percorso e l’amore per il rap fatto bene. “
“Io che sono mega autocritico, soprattutto in quel periodo, ho la sensazione che avrei potuto fare ancora un po’ meglio. Quindi ci sta questa seconda puntata per dare un pezzettino in più. “
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